lunedì 11 giugno 2012

Un abstract di 1000 caratteri

La volontà di considerare un'azione tecnologica ha portato a condurre uno studio sull'evoluzione storica degli impianti frenanti, i quali, fin dai tempi più remoti, hanno permesso di realizzare trasporti sicuri, di qualunque genere e con qualunque mezzo di locomozione. La trasformazione della società tecnologica è stata così favorita, almeno in parte, dall'impiego delle nuove tecniche applicate ai mezzi di trasporto e non solo.
Da sempre l'uomo ha cercato di rendere più sicure le sue invenzioni, in particolar modo quelle legate ai trasporti di persone e merci; basti pensare che cosa significherebbe viaggiare su un veicolo privo di un sistema frenante adeguato ed efficiente.
Il freno ha talora incontrato nel corso della sua evoluzione impieghi differenti dalla sua concezione originaria; analizzando la definizione si comprende che un "freno" è essenzialmente un dispositivo atto a moderare la velocità di un corpo, oppure a tenerlo fermo. Il paracadute rappresenta un buon esempio di impiego alternativo a quello naturalmente concepito; questo apparecchio è stato oggetto di trattati di uomini illustri della storia ed è stato protagonista anche di azioni belliche per destare sorpresa nel nemico.
Passando in rassegna i modelli di impianti frenanti che si sono susseguiti nel corso del tempo, è possibile comprendere come essi siano stati fortemente legati allo stato "evolutivo" dei mezzi sui quali trovavano il loro impiego. A partire dal morso del cavallo, che pemetteva al cavaliere un controllo sulle azioni del cavallo, per passare poi ai primi rudimentali sistemi montati su carri e carrozze, semplici freni a ceppi esterni premuti sul cerchione della ruota tramite leve azionate a mano. Osservando le iconografie storiche si percepisce però la difficoltà di un' effettiva affermazione degli impianti frenanti.
Infatti, anche se i carri erano diffusamente impiegati, spesso ci si affidava solamente alla forza animale, sia per la trazione che per la frenata, che per questo risultava poco sufficiente.

Fu solamente con il successo della macchina a vapore sullo scenario tecnologico ed industriale che gli impianti frenanti conoscono il loro successo.
A partire dai primi rudimentali mezzi di trasporto messi in moto dalla forza motrice del vapore, passando per le locomotive e infine le automobili, la ricerca di dispositivi sempre più efficenti diventa finalmente una prerogativa fondamentale.
A questo titolo è doveroso ricercare tra i brevetti e scorgere chi furono i personaggi che, più di tutti, hanno contribuito allo sviluppo delle moderne tecnologie e materiali, sempre più adatti alla ricerca delle prestazioni dei mezzi di trasporto.
Negli ultimi anni si sente sempre più parlare di sicurezza stradale, e quindi non si può fare a meno di pensare che questa non possa esserci senza passare per l'indispensabile azione tecnologica del frenare. Il volto delle nostre città e delle nostre strade è quindi profondamente cambiato con il trascorrere degli anni, in modo da indurre gli automobilisti ad adottare una guida più prudente in virtù di una sicurezza personale e collettiva.
L'approfondimento è stato condotto con l'obiettivo di analizzare il significato del lemma "FRENARE" cercando di affrontare un approccio linguistico, storico, artistico, sociale, ma soprattutto tecnologico della parola, osservando come questa sia entrata nel linguaggio comune e nella vita quotidiana della nostra società.
Per concludere vorrei riportare una considerazione molto attuale, da leggersi dopo aver "sfogliato" tutti i campi analizzati e riportati, ripensando in particolare all'evoluzione di cui il freno si è reso protagonista nella storia dell'uomo. Tuttavia si potrà ben capire come possa adattarsi in generale alla storia tecnologica dell'umanità:


UN CONTO E' NASCERE CON LA TECNOLOGIA, UN CONTO E' RICONVERTISI 

giovedì 7 giugno 2012

Un glossario ragionato sotto forma di mappa concettuale

Dopo aver analizzato i vari aspetti storici e tecnologici dell' azione del "FRENARE", è importate individuare i concetti fondamentali che sintetizzino il lavoro svolto. Si è parlato delle diversità dei diversi impianti frenanti e la loro evoluzione temporale, dei materiali utilizzati e delle tecnologie più moderne tutt'oggi utilizzate nel settore delle competizioni e non. Dunque è importante individuare al di fuori dell'approfondimento argomenti, concetti chiave e "situazioni" che possano essere relazionati all'azione trattata ed al significato che il FRENO assume in ambito tecnologico

Ragionando sul frenare:


                                                    
                                                                    

          SICUREZZA                                                      VISIBILITÀ'
                                         
                                                                                               


FRENARE




  

  DECELERAZIONE                                      STAZIONAMENTO

                         


SICUREZZA: Fin dai tempi più remoti si avvertì la necessità di installare su mezzi di trasporto di qualsiasi genere un sistema frenante capace di rendere più sicura la circolazione su strade e non solo. La tecnologia è andata incontro alle necessità dei nuovi veicoli a motore e si è perfezionata in vista delle competizioni agonistiche. A tal fine si confrontino le innovazioni più significative nella storia del FRENO.




VISIBILITÀ': La grande importanza di un controllo periodico alla componentistica dell'impianto frenante, in quanto fortemente soggetta ad usura. Il colore ROSSO, utilizzato nella circolazione stradale per segnalare l'azionamento dei freni e la necessità di moderare la velocità.




DECELERAZIONE: L'azione tecnologica del freno è legata alla riduzione e moderazione della velocità di un veicolo; la decelerazione riguarda però anche il paracadutista in caduta libera, in modo che possa giungere a terra ad una velocità adeguata.




STAZIONAMENTO: Un freno non serve solo a rallentare un corpo, ma anche a tenerlo fermo qualora si trovasse già in condizioni statiche.






martedì 5 giugno 2012

Un abbecedario


A  ABS (dispositivo di sicurezza)
B  Brembo (azienda)
C  Contropedale
D  Disco
Elettromagnetico
F  Ferodo (azienda)
G  Ganasce
Hand Deploy (paracadute)
I  Idraulico
Jake (tipo freno motore)
K  Kers (sistema recupero energia in frenata)
L  Lanchester (inventore)
M  Morso (cavallo)
N  Nastro
O  Oleodinamico
P  Pinza
Q-Endorsement 
R  Runway Truck Ramp
S  Sicurezza
T  Tamburo
U  Usura
V  Veranzio 
W  Westinghouse
Yutaka (azienda)
Z  Zügeln

giovedì 31 maggio 2012

Intorno alle macchine


L'evoluzione del paracadute, un freno aerodinamico

Secondo Leonardo da Vinci con una tenda di lino a forma di piramide, con un’apertura alla base di sette metri di larghezza, tenuta rigidamente aperta da quattro corde sugli angoli, ogni uomo può “gittarsi d'ogni grande altezza senza danno di sé”. Solo recentemente un architetto londinese Adrian Nicholas ha sperimentato il paracadute di Leonardo: si è lanciato da tremila metri di altezza nei cieli del Sudafrica superando brillantemente la prova dell’aria.
Il primo uomo a lanciarsi con un paracadute è stato però il francese Andrè-Jacques Garnerin che il 22 ottobre 1797 si buttò da una mongolfiera atterrando in un parco di Parigi. Perciò le parole dello stesso Leonardo, annotate sul codice, "se un uomo ha un padiglione di panno lino intasato, che sia di dodici braccia per faccia e alto dodici, potrà gittarsi d'ogni grande altezza senza danno di se" . Al foglio 1058 del suo Codice Atlantico, Leonardo ha lasciato l'idea per un primo rudimentale paracadute. Esso, a differenza dei più moderni disegni, non era né a forma di cupola né rettangolare, ma piramidale; il paracadute ruttavia era particolarmente ingovernabile.

                   



Il paracadute di Veranzio

Rappresentante del rinascimento, erudito, scrittore, lessicografo e inventore, Fausto Veranzio visse a cavallo tra il XVI e XVII secolo, e una delle sue più conosciute invenzioni fu il paracadute. Originariamente il dispositivo fu un' idea di Leonardo da Vinci, ma suscitò poca attenzione fino al 1595. Allora Veranzio realizzò lo schizzo di un uomo che salta da una torre.
Sebbene il paracadute quadrato abbia un aspetto alquanto grossolano, sono presenti tutti i componenti essenziali del paracadute: la cupola, le funi portanti e il sistema di collegamenti. Gli scritti affermano che il salto fu effettivamente fatto, e tale circostanza venne riportata trent'anni più tardi nel libro del vescovo inglese John Wilkins, segretario della Royal Society di Londra. Veranzio fu anche l’autore del primo vocabolario di lingua croata andato alle stampe.

















Funzionamento

Il freno a tamburo è semplice ed economico ed è stato impiegato per molto tempo su auto, moto e automotrici ferroviarie, ma ha dovuto cedere il posto al freno a disco, abbandonando prima le moto e quindi le automobili. Esistono ancora mezzi che adoperano questo tipo di freno, ma generalmente appartengono alle fasce più basse, sia che si parli di moto che di auto: fra i motocicli il tamburo viene utilizzato negli scooter di bassa cilindrata per la ruota posteriore; per quanto riguarda le automobili, è frequentemente scelto come soluzione per le utilitarie (posteriore) per motivi di economicità e per via della massa ridotta del mezzo, che non obbliga all’impiego di impianti di grandi prestazioni.
I freni a tamburo si classificano in base al numero di ceppi, ovvero delle parti che vanno a contatto con il tamburo, e in base alla loro posizione nel tamburo.





Il freno a disco è formato da due parti, una parte fissa, la pinza dipendente dalla struttura del veicolo e una parte mobile, il disco.
Il disco viene schiacciato dalle due pastiglie, impedendo la rotazione della ruota per mezzo di un comando idraulico. Le pastiglie dei freni sono prodotte in un materiale più delicato dei dischi e si consumano gradualmente. I freni a disco hanno il vantaggio di assorbire il calore che può essere molto alto quando vengono usati a lungo.








Il sistema l'ABS consente di frenare con prontezza di fronte ad un pericolo immediato, riducendo il rischio di ingovernabilità del veicolo. In passato le frenate brusche causavano il fenomeno dello slittamento dell'auto. Una frenata brusca poteva causare anche il ribaltamento dell'automobile. Oggi tutte le automobili montano di serie l'ABS, un sistema elettronico che impedisce il bloccaggio delle ruote durante la frenata, consentendo al guidatore di mantenere il controllo del volante e di sterzare anche in condizioni estreme. L'ABS lavora su un sistema che apre e chiude le pinze dei freni. Eliminando lo slittamento del mezzo si riducono anche i tempi di frenata del veicolo.





 







Il motore di un freno elettrico







L'appontaggio sulla portaerei - il cavo d'arresto
















sabato 26 maggio 2012

A fianco dei protagonisti


Ecco alcuni personaggi che con i loro studi ed il loro sapere hanno saputo migliorare la sicurezza dei mezzi di trasporto, grazie a nuovi progetti innovativi e rivoluzionari sviluppati e perfezionati nel corso della storia tecnologica. 












Fausto Veranzio - Il progetto del paracadute
















Frederick Lanchester - Inventore del freno a disco (1902)








Louis Renault - Il grande innovatore del freno a tamburo (1902)









Robert Bosch - Il dispositivo anti-incollaggio freni (futuro sviluppo ABS)












giovedì 24 maggio 2012

In relazione alle risorse


I materiali utilizzati nella costruzione degli elementi frenanti sono stati protagonisti di una profonda evoluzione tecnologica nel corso del tempo. Studi scientifici e ricerche hanno dimostrato la possibilità di ottenere prestazioni più performanti, migliorando contemporaneamente il fattore sicurezza, da sempre associato all'impiego dei freni su veicoli e mezzi di trasporto.
Inoltre si è appreso che materiali come l'amianto, per molto tempo elemento costitutivo delle pastiglie dei freni a disco, erano dannosi per la salute e per l'ambiente, nonostante le buone proprietà meccaniche; in particolare la resistenza dell'asbesto alle elevate temperature, sviluppate nelle frenate al limite.







  • FERODO - STORIA DEI MATERIALI








martedì 22 maggio 2012

Un impiego differente


Adattamento di un impianto frenante motociclisto ad un macchinario per utilizzo artigianale, tramite montaggio di un disco da 220 mm sull'albero motore e applicazione della rispettiva pinza flottante.
Le migliorie rilevate nell'impiego della sega a nastro sono notevoli, in particolare dal punto di vista della sicurezza d'impiego, grazie ad una drastica riduzione dei tempi di arresto del moto rotatorio in situazioni di pericolo oppure al termine della lavorazione.