sabato 21 aprile 2012

Nell'Ottocento

La locomotiva a vapore


Locomotiva Rocket di Stephenson


Le prime locomotive a vapore furono costruite in Inghilterra nei primi anni del 1800. Durante la Rivoluzione Industriale nel Regno Unito, la domanda del carbone era alta ma i mezzi a disposizione per portarlo in superficie erano totalmente inesistenti. L’uomo delle miniere dopo molte ore di lavoro ogni giorno non riusciva a tirar fuori i carri pieni di carbone e la necessità di meccanizzare il trasporto era sempre maggiore. 
In seguito si pensò di adattare le caldaie ai mezzi di trasporto; una costruzione idonea ad effettuare servizio ferroviario pubblico venne però solo nel 1825 ad opera di George Stephenson con la sua Locomotion n.1 che, con una potenza di 20 CV, raggiungeva la velocità massima di 25 km/h.
Questa prima realizzazione, però, non risultava essere la soluzione ottimale per un servizio pubblico regolare a causa della produzione difettosa di vapore in caldaia.
La soluzione a questi ed altri difetti, fu trovata dallo stesso George Stephenson e da suo figlio Robert che, nel 1829, misero a punto la famosa Rocket, (razzo) presentata e poi premiata alla gara mondiale indetta dalla Liverpool & Manchester Railway.
La Rocket era una locomotiva che per prima all'epoca adottò un nuovo sistema caldaia- scappamento, surriscaldati dal focolare, con forno e griglia separati, che permettevano di dare alla macchina maggiore potenza e soprattutto miglior rendimento.
Relativamente agli impianti frenanti adottati, in un primo tempo erano diffusi i freni a pattino, rivelatisi poi con l’aumento delle prestazioni molto scadenti ed inadatti a garantire un livello di sicurezza adeguato. Si sono quindi adottati i freni a ceppi che agiscono una pressione sul cerchione e solitamente ne sono inseriti due per ogni ruota per garantire una frenata senza sovraccaricare  un asse piuttosto che un altro e consumare i cerchioni in modo omogeneo e sono azionati da leve. I freni a vapore sono di diversa concezione rispetto a quelli a ceppi ma ne riprendono il pattino: questo viene però azionato tramite un pistone a vapore. Più evoluti di questo tipo di freni sono i freni a vuoto nei quali il ceppo viene azionato dallo scarico del vapore del cilindro e dello stantuffo che muovono il treno ed i freni ad aria compressa, azionati da un serbatoio contenente aria ad alta pressione e il cui funzionamento è regolato da un rubinetto di comando che mette in comunicazione il serbatoio con la tubazione della frenatura. Questo sistema è il preferito perché le  tubazioni possono essere estese dalla locomotiva anche estese ai vagoni del  convoglio per garantire una frenata omogenea.


LE FERROVIE

STORIA DELLE FERROVIE IN ITALIA

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